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mercoledì 12 giugno 2013

La maga delle spezie

La maga delle spezie
Chitra Banerjee Divakarum

La maga delle spezie - Chitra Banerjee Divakarumi

Un gran rimescolìo senza né arte né parte.
Ho visto che ne hanno tratto un film, forse quello ha più appeal?
Sarà che la condizione della donna indiana mi manda in bestia, ma mi fanno incazzare ancora di più l'immobilismo e la rassegnazione della suddetta, perciò piglio sempre subito in antipatia i libri con "l'indianità" dentro.
Sbaglio, di sicuro.
Tant'è comunque che questo libro un m'è garbato.
Un s'è capita bene la morale, ammesso che ve ne fosse una, ammesso che fosse davvero quella.
Dopo mille voli pindarici su ali di cera, il libro s'è squagliato alla luce della ragione e del comune senso pratico ed è precipitato in un finale insulso senza né arte né parte.
Molto meglio i libriccini di letteratura rosa della collana Newton Compton.
Oppure se vogliamo una morale fatta bene in un mondo fantasioso, leggiamo Harry Potter, che chi l'ha scritto non è mica scemo.

sabato 1 giugno 2013

Falling angels - Quando cadono gli angeli

Falling Angels,
Tracy Chevalier
Avevo "incontrato" Tracy Chevalier con Remarkable creatures che mi aveva davvero affascinato.
Questo secondo libro non mi ha assolutamente delusa.
In genere un autore tende a ripetersi o ad avere un lead.
Per ora Chevalier si dimostra creativa anche se probabilmente il suo lead è la donna e l'evoluzione della condizione femminile.

Superbo, istruttivo, toccante e nostalgico

Falling Angels, tradotto in italiano con "Quando cadono gli angeli" è un romanzo corale scritto dal punto di vista degli agonisti.
I vari spaccati sono stati dosati così bene che lungi dallo spezzare il ritmo accrescono la visione della storia in modo globale.

Se dovessi dire che la trama si snoda intorno ad un cimitero mi sembrerebbe riduttivo e soprattutto darebbe senz'altro un'idea distorta di quello che il romanzo è.

Quando cadono gli angeli,
Tracy Chevalier
In realtà il filo conduttore lo trovo nella vita, nell'evoluzione dei tempi, nella modernizzazione, nello sgretolarsi dei dogmi, nella luce delle idee sempre nuove.
"Over his shoulder I saw a star fall. It was me."
Assolutamente raccomandato.

martedì 28 maggio 2013

Il suggeritore

Il suggeritore

Ho un'amica da una vita e mezzo, malata anche lei di librite come me, anche se forse non altrettanto grave (non è ossessionata dall'ordine alfabetico degli autori negli scaffali, ma anche lei cade preda di crisi depressive se non riesce ad avere tutti i libri dello stesso autore nello stesso formato, possibilmente economico&tascabile) (a ben pensarci anche lei deve, assolutamente deve leggere i libri dello stesso autore in ordine cronologico di comparsa)(è ancora in preda al dilemma di come fare ad obbedire alla sua voce interiore con i libri di Marion Zimmer Bradley, che si è permessa di scrivere saghe partendo dalla fine: quale ordine cronologico seguire? Quello logico o quello di comparsa?)(no allora forse la mia amica sta messa male come me).

Va bene insomma questa amica però ha in comune con me soltanto la passione per i libri a sfondo storico. Per il resto è tutto un fantasy e thriller.
Qualche tempo fa mi aveva consigliato questo libro ed io, pensando che mi volesse bene e mi conoscesse, l'ho comprato senza batter ciglio, senza leggere trame né nulla.
Fiduciosa e ignara di ciò che mi attendeva, l'altra sera mi sono messa a leggerlo. Non mi aveva insospettito nemmeno la copertina...ma sarò...?!
E insomma....
Ma che siamo pazzi?!
Si parte subito con bambine fatte a pezzi!
Dopo averla infamata via SMS ho continuato la lettura.

Thriller avvincente e originale, devo ammettere a denti stretti che mi è piaciuto (non ditelo alla mia amica), nonostante fosse, appunto, un thriller, nonostante io non abbia capito dove cavolo si svolga e nonostante io non abbia molta simpatia per gli italiani che scrivono all'americana, compresi nomi e luoghi.


giovedì 23 maggio 2013

io vi maledico

io vi maledico

Io vi maledico - Concita De Gregorio

Tu dici che la rabbia che ha ragione
È rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo.
Bruno Tognolini

Ira, rabbia, indignazione, odio. Tutte le emozioni nere che spingono a quattro azioni diverse.
Non ci avevo mai pensato.
D'altra parte se ci sono quattro parole diverse ci saranno pure quattro "sema" diversi (ma in realtà esistono i sinonimi?).
Un bellissimo saggio di Concita De Gregorio che ha raccolto una serie di spaccati di questa nostra Italia ferita umiliata arrabbiata indignata.
Ma quanta tristezza...
Una generazione fantasma, una generazione ingannata e disillusa, una generazione estinta... non c'è rimasto niente in Italia?
Forse solo la rabbia.

mercoledì 22 maggio 2013

Lucy Sullivan is getting married

Lucy Sullivan is getting married

Lucy Sullivan is getting married
Marian Keyes è la mia seconda Kinsella: migliore, più variegata e con messaggi migliori.
A ben pensarci non c'entra niente Kinsella.
Solo una K.
I libri di Keyes si leggono bene, col sorriso sulle labbra e portano un ottimismo non troppo elaborato né pesante.
Niente elucubrazioni mentali né voli pindarici.
Tutto molto terra-terra, se si vuole trovare un messaggio bene, altrimenti si sarà letto un libro piacevole e tranquillo, allegro da spiaggia.
Marian Keyes soffre di depressione e credo che abbia anche lottato contro la dipendenza da alcool.
Entrambe le cose sono argomenti ricorrenti nei suoi libri.
In questo in particolare è interessante il processo per cui non vediamo le cose vicine, non riconosciamo nei nostri familiari i segni di disturbi come l'alcolismo.
Abbiamo un potere di negazione davvero notevole.
In più emerge piuttosto bene il meccanismo di influenza familiare genitori-figli.
Interessante, divertente, ironico e ottimista.
Che si vuole di più?
Che lo traducano in italiano, certo...

sabato 11 maggio 2013

Boccamurata

Boccamurata - Simonetta Agnello Hornby

Boccamurata - Recensione

Il primo libro che ho letto di Agnello Hornby è stato la Mennulara. Mi è piaciuto moltissimo e ho avuto la fortuna di aggiungere al piacere della lettura anche il piacere di leggerlo durante una crociera sui fiordi.
Da allora seguo, ovviamente nel mio ossessivo e rigido ordine cronologico di uscita, la scrittrice.
Devo dire che questo terzo romanzo mi è parso di tono minore rispetto agli altri due.
L'ho letto un po' svogliatamente, un po' superficialmente, non riuscendo ad entrare completamente dentro il libro, i personaggi mi parevano più marionette finte che non persone in carne ed ossa.
Ho avuto la sensazione di una cosa costruita con poco cuore, certo non sarà facile toccare un tema di un amore proibito come questo, di sacrifici e abnegazione come si scoprono nel libro.
Ma ci ho avvertito poco trasporto.

Troppa testa e poco cuore.

Se non conoscete la Agnello Hornby non partite da questo.

mercoledì 8 maggio 2013

Quattro etti d'amore, grazie

Quattro etti d'amore, grazie - Recensione

Quattro etti d'amore, grazie
Troppo bellino il titolo, mi ispirava.
Mi ispirava tanto che ho contravvenuto ad una delle mie regole ferree "Compra solo libri a sconto o in promozione".
E invece con questa copertina accattivante, questo titolo e questa quarta di copertina non potevo non prenderlo e leggerlo tutto d'un fiato, anzi in due fiati, Prato-Genova all'andata e Genova-Prato il giorno successivo.

Mi sono venute in mente molte ragazze e signore che conosco, che vengono ai corsi di Clotho, con le quali ho parlato di autostima, di emozioni, di positività, di difficoltà a vivere serenamente questa vita che ci è data.

Come non essere attratta da un libro che racconta il nostro dramma, l'apparire, il voler essere ciò che non si è, il segretamente attribuire ad altri il nostro segreto sogno.

Accattivante la "location-theme": gli scaffali di un supermercato. Così qualunque, così vicina a noi, così anonima e personale nello stesso tempo.

Un progetto ambizioso per cui forse l'autrice non era ancora del tutto pronta, ma spero che arriverà a darci altri prodotti ottimi.
Interessante, da leggere. Tutto d'un fiato. 
Anzi, in due.

martedì 7 maggio 2013

Il diario di una tata - The nanny diaries

Il diario di una tata - The Nanny Diaries - Recensione

Un librino leggerino come ogni tanto ci vole davvero, da leggere col sorriso sulle labbra.
Un mix di Helen Fielding (Il Diario di Bridget Jones), di Lauren Weisberger (Il diavolo veste Prada), di Sophie Kinsella (non solo quella della fissata con lo shopping, ma la grande Kinsella di Can you keep a secret?, Sai tenere un segreto?).
Forse non così brillante come le altre, ma sicuramente un libro carino, leggero, da spiaggia, come si suol dire.
Per chi non ha voglia di leggerlo c'è il film.

lunedì 6 maggio 2013

Cuore di ghiaccio

Cuore di ghiaccio - Recensione

Cuore di ghiaccio - Almudena Grandes
Mi ricordo che avevo comprato questo libro partecipando come un avvoltoio agli ultimi giorni di vita della Libreria Martelli, tutto al 30%, golosa occasione, soprattutto per Guanda che non si degna mai di fare uno straccio di promozione.
Se mi sento in colpa per aver avvoltoieggiato?
Penso a quanti libri compro in un anno e la colpa se ne va leggera...

Ok.

Almudena.
Grandes.
Una grande.
Però sinceramente ho preferito Atlante di Geografia umana. Sì, vero è che l'ho letto una vita fa, si cambia, non siamo più gli stessi... Ma questo malloppone di 1000 e passa pagine forse poteva essere condensato diversamente? Forse sì, forse no.
Però personaggi solidi che è un piacere, figure favolose, complesse e articolate alla Almodovar, tecniche di flusso di coscienza molto woolfiane, che mi suggeriscono che sto invecchiando...ho perso un po' tropo spesso il filo.

Consigliato a chi piace la Grandes, a chi ama la Spagna e a chi non ha paura di affrontare un lungo viaggio di 1000 pagine.

domenica 24 marzo 2013

Il giardino delle erbe proibite

Il giardino delle erbe proibite - Recensione

La commessa della Feltrinelli colpisce ancora.
Questa volta mi ha segnalato un libro scritto nientepopodimeno che da... una strega bianca.
Il mio commento? Forse è meglio che la signora si limiti a fare la strega.
Il libro per qualche misteriosa ragione in italiano si trasforma in "Il giardino delle erbe proibite" dal'originale "The house of the wind", ovvero "La casa del vento": trasformazione davvero inspiegabile sopratutto perché il vento e la casa del vento sono due concetti portanti del libro, mentre il giardino sì c'è, ma non è mica tanto proibito. Vabbeh.
Durante la lettura mi sono chiesta mille volte se il traduttore (Cristina Volpi) avesse qualche velleità omicida verso la grammatica italiana (condizionali al posto di congiuntivi, forme di registro formale molto improbabili in contesti di emergenza, ecc ecc) oppure se effettivamente la strega bianca avesse fatto scempio della scrittura e la povera signora Volpi si sia limitata a salvare il salvabile.
Ad ogni modo le uniche cose apprezzabili del libro sono l'ambientazione nella campagna Toscana, sempre bella, e la trama, anzi l'idea della trama, sviluppata però in modo troppo superficiale.
I personaggi non sono ben delineati, i tempi delle azioni non sono bilanciati, i registri dei dialoghi sono tutti ugualmente formali e troppo improbabili.
Insomma un libro carino solo nella sua parvenza. Meglio leggere altro.

mercoledì 20 marzo 2013

Correre il rischio

Correre il rischio

Questo post un c'entra nulla con le recensioni né con i libri.
Mi sono imbattuta per caso in questa immagine (che era in inglese, l'ho rielaborata e tradotta, ringraziatemi please).
Avrei dovuto immediatamente pensare "che idiota" ma invece quello che ho pensato è stato...
che dolce! Più una serie di altre cose che qui non dico.
Ditemi cosa pensate / provate voi...


lunedì 18 marzo 2013

The sealed letter

The sealed letter - Recensione

La penna di Emma Donoghue sorprende sempre. A volte di più, a volte di meno, ma la sorpresa è garantita.
Lo sapevate che nell'Inghilterra vittoriana la moglie era praticamente una proprietà del marito?
Lo sapevate che si pensava allora che la donna fosse incapace di orgasmo? (a questo proposito si può vedere il simpatico film Hysteria, adatto anche per sorridere un po' e comunque istruttivo sulle idee dell'epoca).
Libro interessante imbastito su un caso di divorzio realmente accaduto (il caso Codrington, di cui si trova ampia documentazione sul web), fornisce dettagli sul modo di pensare della società dell'epoca e...quanto poco forse è cambiato dal 1860 ad oggi!
Non uno dei più brillanti libri della Donoghue, ma davvero istruttivo.

domenica 10 marzo 2013

Mancarsi

Mancarsi - Recensione

Molto, davvero molto carina l'idea conduttrice del libro, la perfetta storia d'amore due due persone che si sfiorano senza incontrarsi mai", come recita la copertina.
Dell'autore ho letto soltanto "Non avevo capito niente", con il protagonista Vincenzo Malinconico (che io comunque continuo ad identificare con l'Autore stesso) e parte del filone "usuale" di De Silva.
A quanto ho capito questo libro è un outsider.
Un avventurarsi dell'autore su altri lidi per la prima volta. Ciò giustifica forse la non perfetta maturità di diversi passaggi che aspirano ad un'elevata tenuta, non sempre raggiunta.
Gradevole scrittura, piacevole come De Silva sa essere, con passaggi e spunti davvero interessanti.
L'autoanalisi di Nicola che rimane male alle parole di Licia credo che sia lucida, esatta, profonda, chirurgica e allo stesso tempo amica, familiare e naturale. Come De Silva.
Riporto qui un passo:
"Non possiamo fare niente se in un momento non necessariamente solenne della vita, la nostra testa selezione un oggetto oppure un sorriso, una parola mangiucchiata, una smorfia (debolezza, forse vergogna), un gesto spezzato e piccolissimo che da allora in avanti diventa conduttore di un sentimento che ci accompagnerà negli anni a venire, anche se arriverà il giorno in cui ripensando a quell'oggetto, quel sorriso, quella parola o quel gesto non proveremo più nulla."

Consigliato a chi ha paura di ricominciare.

sabato 9 marzo 2013

Airframe - Punto critico


Airframe - Punto Critico - Recensione

Un Crichton è sempre un Crichton.
Questo non è secondo me uno dei suoi migliori, ma è sempre davvero molto interessante.

Da leggere considerando l'anno in cui è stato scritto (1996): pare assurdo che ancora email, internet e cellulari fossero tecnologia appannaggio di pochi, e così primitivi!

Potrebbe anche essere consigliato per chi ha para di volare: quanto in realtà sono sicuri gli aerei? Quanto in realtà incide sulla sicurezza di un aereo? 
Intressanti, intriganti e preoccupanti gli spunti di riflessione sulle politiche economiche che influenzano la costruzione e l'impiego degli aerei...
Comunque se non conoscete Crichton non vi consiglio questo libro quanto magari Next oppure Stato di paura

venerdì 8 marzo 2013

Cosa sai della notte

Cosa sai della notte - Recensione

Davvero esagerata la recensione in retrocopertina che paragona la protagonista del libro a Clarice Starling e a Kay Scarpetta.
Non ho molta simpatia per i gialli, ma ne ho letti di molto belli e sicuramente di molto meglio.
Un libro che ho trovato pretenzioso, con spiegazioni sulla morale, sull'amore, sui rapporti umani.
Vi sono cose, secondo me, che non si possono spiegare. Si possono solo descrivere e solo se si sa farlo.
Un libro che mi è parso molto al di là delle potenzialità dell'autrice.
Ho trovato fastidiosa anche la ghettizzazione dei "gay", qui descritti come una categoria a sé, come se una serie di persone, per il solo fatto di preferire il sesso maschile a quello femminile, avesse una serie di tratti  personali in comune.
Sto ancora aspettando la ghettizzazione degli "etero" che a questo punto mi sembra solo doverosa.
Penso che Bologna abbia perso ormai da tempo la sua caratteristica di città viva, all'avanguardia, libera.
Ho frequentato Bologna e vi ho parzialmente vissuto per qualche anno e l'ho trovata una città triste e deprimente, che viaggia ancora sull'eco delle glorie del proprio passato.
Un po' come il PD.

lunedì 25 febbraio 2013

Nudi e crudi

Bennett A. (1996) Nudi e crudi
Adelphi, Milano
Bennett, una vera sorpresa.
Incontrato per caso con La sovrana lettrice (assolutamente d-e-l-i-z-i-o-s-o- e recensito qui ), ho scoperto poi che in realtà lo avevo già incontrato,e più precisamente avevo incontrato già proprio questo medesimo libro e, ancora più precisamente, avevo pure cominciato a leggerlo in ambito lavorativo con una ragazzina dai mille problemi linguistici e ovviamente lo avevo scartato subito alla fine della prima pagina: troppo complesso, troppo ricco di doppi sensi, troppo intriso di umorismo.
Troppo nel senso che per chi ha problemi di comprensione linguistica è troppo. Non troppo e per la verità mai abbastanza per chi si vuole svagare con qualcosa di graffiante, intelligente, satirico e insomma un vero british humour come non se ne trova più.
Mi era rimasta comunque nel ripostiglio della mente la curiosità di scoprire come cavolo era andata a finire con quel furto assurdo a casa Ransome.
La parodia della signora che si autoistruisce di pseudopsicologia alla TV è f-a-v-o-l-o-s-a-.
Assolutamente raccomandato per una mattinata (il tempo di lettura totale) con un sorriso sulle labbra.
Yes!

E poi, Paulette...

Constantine B. (2012) E poi, Paulette... Einaudi, Torino
Per la verità ho comprato questo libro per la copertina decisamente accattivante. Uno di quegli acquisti che si fanno così, senza sapere perché. Avete presente?
Ok.
Bene, libretto carino e simpatico, tempo di lettura sì e no 3 giorni scarsi.
Proprio quello che ci vuole di questi tempi di crisi nera, di ansia da assenza di prospetto economico.
Una banda di vecchietti, ma sì chiamiamoli pure vecchietti, "diversamente giovani" mi pare proprio una presa per il culo.
Dicevo, una banda di vecchietti che senza ben pianificare la cosa si ritrova in una specie di "comune" dallo spirito decisamente woodstockiano (si scrive così?): mi sa che è davvero l'unica soluzione ai tempi di oggi. Pure per quanto riguarda i giovani coinvolti: vitto e alloggio in cambio di lavoro. Che un sia davvero meglio ritornare al baratto?
Una fattoria grande in mezzo ai campi nella quale vivere tutti insieme e risparmiare sulle spese; attingere dalle risorse naturali della terra sotto forma di prodotti alimentari: combatte l'inquinamento, è salutare e risolve l'economia.
Lo consiglierei a tutti, senza distinzione e soprattutto a chi, entrato nella terza età, pensa che le strade siano giunte alla fine. Forse è una banalità ma ... finché c'è vita... ci sarà vita, come dice chiaramente il libro alla fine.

martedì 5 febbraio 2013

Night Falls on the City

Mah un lo so, ora proprio "the lost masterpiece of wartime Vienna" un mi pare, a meno che un ciabbiano proprio nessun altro libro su Vienna della seconda guerra mondiale, ma mi pare strano.
Un po' lento, certo fatto bene ma la fine mi pare un po' tronca, forse pure la vita un finisce mai quando deve finire, un si morirebbe mai, no?

Qualche perla (traduzione mia):

Non volevano credere che violenza e morte fossero fra di loro; e se proprio dovevano prenderne atto volevano che qualcuno risolvesse la situazione, lontano dai loro occhi; l'orrore, se esiste, esiste altrove.


Ancora

Il mondo scuro era vasto, minaccioso e lei era sola. Nonostante le due persone legate a lei in una stretta disperata, nonostante il suo talento di successo, nonostante la certezza e la fiducia in un centinaio di conoscenti e un numero infinito di altre persone desiderose di fare la sua conoscenza, nonostante la bellezza, era sola.

Interessante comunque un libro dal punto di vista dei tedeschi "cattivi" (che palle però, ma non si saranno stufati i tedeschi?), della popolazione austriaca che all'inizio non si rende conto di quello che succede e come piano piano cambia il modo di vivere, di pensare, come si diventa "popolazione da guerra".

Se lo traducono in italiano potrebbe essere interessante per gli appassionati del periodo.
Più che altro per chiedersi alla fine...ma che si campa a fare?

mercoledì 30 gennaio 2013

L'eredità di Eszter

Sándor Márai - 1999
L'eredità di Eszter
Gli Adephi - Milano
La mia mamma aveva comprato da giovane una collana di romanzi russi, una collana di quelle che si comprano a puntate dal signore che ti viene a casa e ti vende l'enciclopedia. Una collana di libri che non si sa bene chi li ha tradotti e con quale criterio, ma che fa la sua bella figura con la rilegatura verde pistacchio e oro, una fila lunga lunga lassù in libreria.
Io ragazzetta mi sono arrampicata sullo scaleo e ho preso e letto il famoso Anna Karenina: trauma (sono andata dalla prof. di italiano chiedendole cosa ne pensasse del fatto che leggevo Anna Karenina: mi rispose di lasciar perdere e studiare invece, che andavo male a scuola).
Ho ritentato con Oblomov: trauma.
Una fortuna migliore l'ho avuta con La dama di picche (forse ero più grande?).
Guerra e Pace 4 volumi scritti fitti fitti l'ho solo annusato e basta.
Insomma il mio rapporto coi russi iniziato con quelle copertine verde pistacchio non è partito molto bene ed è peggiorato poi con la mia esperienza in Russia, che ho riassunto con il fermo proposito di non viaggiare mai più verso est.
Questo Sándor Márai non è russo, non ha la copertina verde pistacchio e oro ma è a est rispetto a me.
Gli ho ronzato intorno per anni con estrema diffidenza, arrivando a prenderlo in mano e posarlo di nuovo.
Poi mi sono decisa. Via, prima o poi lo dovevo pur leggere. Se mi sono sorbita l'intero Signore degli Anelli giusto per amor di cronaca penso di potermi sorbire qualsiasi cosa.
Forse quel giorno in libreria non trovavo altro che mi ispirasse e di sicuro ci doveva essere qualche rara promozione Adelphi.
Vabbeh.
Allora, come da copione si conferma un libro non leggerissimo. Diciamo una passeggiata con gli stivali più grandi di un paio di numeri nel fango che te li risucchia. Per fortuna però una passeggiata breve.
Che dire?
Da bravo autore dell'est lunghi discorsi, belli per carità, filosofici per carità, acuti per carità, poetici per carità. Passi molto belli come:

 Si tace per tutta la vita dei fatti più essenziali. Di questo silenzio a volte si muore

(bellissima frase, che in sostanza riassume il libro, però poi alla fine si muore lo stesso pur parlandone. Insomma un'allegria degna di Ladri di biciclette).
Oppure ancora:

Non ne posso più di trascorrere la mia vita prestandomi a fare da modello per un ideale insincero

Preciso preciso l'opposto di Rossella O'Hara.
Che ovviamente mi piaceva molto di più.

lunedì 28 gennaio 2013

La bella lingua

Dianne Hales - 2009 - La bella lingua - Broadway - €14,40
Diciamoci la verità: quanto pesante è stato sorbirsi Brunetto da Latini, lo Stabat Mater dolorosa, Cino da Pistoia, i trobadours e leggersi tutto Dante (decenni prima dello spettacolo del Benigni)?! Per me tantissimo.
Sono stata presa diverse volta da pii accessi di volontà che mi hanno spinta a comprare il Decamerone versione integrale originale, la Divina Commedia versione integrale originale, Il Milione versione integrale originale: sono tutti lì intonsi a pigliar polvere.
Insomma studiare l'italiano, lingua letteratura e cultura, sui nostri libri di testo è una gran palla, diciamoci la verità.


Ho sempre avuto un gran debole per i libri stranieri che parlano dell'Italia. Si scoprono un sacco di cose.
E poi finalmente leggo qualcosa di cui forse ne so più dell'autore.

Non è possibile non voler bene a questa signora che esprime un vero ed autentico amore per l'italiano, l'Italia e noi italiani (il libro ha come sottotitolo My love affair with Italian, the world's most enchanting language, La mia storia d'amore con l'italiano, la lingua più incantevole del mondo: chiaro che appena letto il sottotitolo ho subito voluto bene alla signora e comprato il libro).

Un libro del genere ci fa fare pace con i nostri libri di testo delle superiori, con la nostra nazione e con il resto del mondo.

Raccomandato per: un'iniezione di autostima.

Rosa Candida

Audur Ava Olafsdottir - 2013 - Rosa Candida - Einaudi - Torino - 17€
Alla Feltrinelli ormai mi riconoscono anche a Prato. Beh non mi sorprendo.
Ad ogni modo non so perché mi sono messa a scambiare due parole con la commessa, che mi ha consigliato questo libro. Di solito arriccio il naso ai consigli della gente, ma questa volta seguendo l'istinto mi sono fidata (forse perché la commessa con aria complice e tono abbassato di un'ottava mi ha suggerito di tornare dopo 2 giorni, che il libro sarebbe stato in promozione?) (come non resistere ad un 25% di sconto, anche se per principio un libro che costa 17€ non lo compreresti MAI?) (devo usare questo esempio per il mio prossimo corso di Comunicazione Persuasiva).
Vabbeh, ad ogni modo.


domenica 13 gennaio 2013

Stanza, letto, armadio, specchio - Emma Donoghue


Avanti Sciacquette, scrivete i vostri commenti!!!
:-)

Raccomandato per: sviluppo cognitivo; come nasce la visione del mondo; violenza; speranza; lieto fine

Stabat Mater - Tiziano Scarpa



Stabat Mater dolorosa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.
Un lungo lamento di una figlia per una madre assente, mai esistita.
io sono figlia del vuoto
Cecilia, nata dal vuoto e abbandonata all'Ospitale di Venezia si strugge la grande schiacciante assenza della madre che cerca di ricreare dentro di sé per colmare un vuoto comunque incolmabile.
Scrive il suo dolore Cecilia di notte nel buio senza confini e lo accompagna di giorno con la musica, la celebre musica di Vivaldi, una musica non sufficientemente catartica, nonostante
Mentre vi scrivo, quasi senza accorgermene le lettere si trasformano in note. Una frase diventa una melodia, una parola viene accompagnata dal suo contrappunto. [...]
Il pensiero e la parola che lo nomina formano un accordo musicale, sono come due note suonate contemporaneamente, a volte armoniche, a volte stonate.
 Splendido libro, dai toni scuri ma dalla prosa avvincente, veloce e potente. Un'evocazione dolorosa di una madre assente, l'urlo di dolore per le radici recise, l'impotenza di rompere il muro della sofferenza nonostante le armi delle parole e della musica.

Raccomandato per: figura della madre; crescita in istituto