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mercoledì 8 maggio 2013

Quattro etti d'amore, grazie

Quattro etti d'amore, grazie - Recensione

Quattro etti d'amore, grazie
Troppo bellino il titolo, mi ispirava.
Mi ispirava tanto che ho contravvenuto ad una delle mie regole ferree "Compra solo libri a sconto o in promozione".
E invece con questa copertina accattivante, questo titolo e questa quarta di copertina non potevo non prenderlo e leggerlo tutto d'un fiato, anzi in due fiati, Prato-Genova all'andata e Genova-Prato il giorno successivo.

Mi sono venute in mente molte ragazze e signore che conosco, che vengono ai corsi di Clotho, con le quali ho parlato di autostima, di emozioni, di positività, di difficoltà a vivere serenamente questa vita che ci è data.

Come non essere attratta da un libro che racconta il nostro dramma, l'apparire, il voler essere ciò che non si è, il segretamente attribuire ad altri il nostro segreto sogno.

Accattivante la "location-theme": gli scaffali di un supermercato. Così qualunque, così vicina a noi, così anonima e personale nello stesso tempo.

Un progetto ambizioso per cui forse l'autrice non era ancora del tutto pronta, ma spero che arriverà a darci altri prodotti ottimi.
Interessante, da leggere. Tutto d'un fiato. 
Anzi, in due.

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