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domenica 24 marzo 2013

Il giardino delle erbe proibite

Il giardino delle erbe proibite - Recensione

La commessa della Feltrinelli colpisce ancora.
Questa volta mi ha segnalato un libro scritto nientepopodimeno che da... una strega bianca.
Il mio commento? Forse è meglio che la signora si limiti a fare la strega.
Il libro per qualche misteriosa ragione in italiano si trasforma in "Il giardino delle erbe proibite" dal'originale "The house of the wind", ovvero "La casa del vento": trasformazione davvero inspiegabile sopratutto perché il vento e la casa del vento sono due concetti portanti del libro, mentre il giardino sì c'è, ma non è mica tanto proibito. Vabbeh.
Durante la lettura mi sono chiesta mille volte se il traduttore (Cristina Volpi) avesse qualche velleità omicida verso la grammatica italiana (condizionali al posto di congiuntivi, forme di registro formale molto improbabili in contesti di emergenza, ecc ecc) oppure se effettivamente la strega bianca avesse fatto scempio della scrittura e la povera signora Volpi si sia limitata a salvare il salvabile.
Ad ogni modo le uniche cose apprezzabili del libro sono l'ambientazione nella campagna Toscana, sempre bella, e la trama, anzi l'idea della trama, sviluppata però in modo troppo superficiale.
I personaggi non sono ben delineati, i tempi delle azioni non sono bilanciati, i registri dei dialoghi sono tutti ugualmente formali e troppo improbabili.
Insomma un libro carino solo nella sua parvenza. Meglio leggere altro.

mercoledì 20 marzo 2013

Correre il rischio

Correre il rischio

Questo post un c'entra nulla con le recensioni né con i libri.
Mi sono imbattuta per caso in questa immagine (che era in inglese, l'ho rielaborata e tradotta, ringraziatemi please).
Avrei dovuto immediatamente pensare "che idiota" ma invece quello che ho pensato è stato...
che dolce! Più una serie di altre cose che qui non dico.
Ditemi cosa pensate / provate voi...


lunedì 18 marzo 2013

The sealed letter

The sealed letter - Recensione

La penna di Emma Donoghue sorprende sempre. A volte di più, a volte di meno, ma la sorpresa è garantita.
Lo sapevate che nell'Inghilterra vittoriana la moglie era praticamente una proprietà del marito?
Lo sapevate che si pensava allora che la donna fosse incapace di orgasmo? (a questo proposito si può vedere il simpatico film Hysteria, adatto anche per sorridere un po' e comunque istruttivo sulle idee dell'epoca).
Libro interessante imbastito su un caso di divorzio realmente accaduto (il caso Codrington, di cui si trova ampia documentazione sul web), fornisce dettagli sul modo di pensare della società dell'epoca e...quanto poco forse è cambiato dal 1860 ad oggi!
Non uno dei più brillanti libri della Donoghue, ma davvero istruttivo.

domenica 10 marzo 2013

Mancarsi

Mancarsi - Recensione

Molto, davvero molto carina l'idea conduttrice del libro, la perfetta storia d'amore due due persone che si sfiorano senza incontrarsi mai", come recita la copertina.
Dell'autore ho letto soltanto "Non avevo capito niente", con il protagonista Vincenzo Malinconico (che io comunque continuo ad identificare con l'Autore stesso) e parte del filone "usuale" di De Silva.
A quanto ho capito questo libro è un outsider.
Un avventurarsi dell'autore su altri lidi per la prima volta. Ciò giustifica forse la non perfetta maturità di diversi passaggi che aspirano ad un'elevata tenuta, non sempre raggiunta.
Gradevole scrittura, piacevole come De Silva sa essere, con passaggi e spunti davvero interessanti.
L'autoanalisi di Nicola che rimane male alle parole di Licia credo che sia lucida, esatta, profonda, chirurgica e allo stesso tempo amica, familiare e naturale. Come De Silva.
Riporto qui un passo:
"Non possiamo fare niente se in un momento non necessariamente solenne della vita, la nostra testa selezione un oggetto oppure un sorriso, una parola mangiucchiata, una smorfia (debolezza, forse vergogna), un gesto spezzato e piccolissimo che da allora in avanti diventa conduttore di un sentimento che ci accompagnerà negli anni a venire, anche se arriverà il giorno in cui ripensando a quell'oggetto, quel sorriso, quella parola o quel gesto non proveremo più nulla."

Consigliato a chi ha paura di ricominciare.

sabato 9 marzo 2013

Airframe - Punto critico


Airframe - Punto Critico - Recensione

Un Crichton è sempre un Crichton.
Questo non è secondo me uno dei suoi migliori, ma è sempre davvero molto interessante.

Da leggere considerando l'anno in cui è stato scritto (1996): pare assurdo che ancora email, internet e cellulari fossero tecnologia appannaggio di pochi, e così primitivi!

Potrebbe anche essere consigliato per chi ha para di volare: quanto in realtà sono sicuri gli aerei? Quanto in realtà incide sulla sicurezza di un aereo? 
Intressanti, intriganti e preoccupanti gli spunti di riflessione sulle politiche economiche che influenzano la costruzione e l'impiego degli aerei...
Comunque se non conoscete Crichton non vi consiglio questo libro quanto magari Next oppure Stato di paura

venerdì 8 marzo 2013

Cosa sai della notte

Cosa sai della notte - Recensione

Davvero esagerata la recensione in retrocopertina che paragona la protagonista del libro a Clarice Starling e a Kay Scarpetta.
Non ho molta simpatia per i gialli, ma ne ho letti di molto belli e sicuramente di molto meglio.
Un libro che ho trovato pretenzioso, con spiegazioni sulla morale, sull'amore, sui rapporti umani.
Vi sono cose, secondo me, che non si possono spiegare. Si possono solo descrivere e solo se si sa farlo.
Un libro che mi è parso molto al di là delle potenzialità dell'autrice.
Ho trovato fastidiosa anche la ghettizzazione dei "gay", qui descritti come una categoria a sé, come se una serie di persone, per il solo fatto di preferire il sesso maschile a quello femminile, avesse una serie di tratti  personali in comune.
Sto ancora aspettando la ghettizzazione degli "etero" che a questo punto mi sembra solo doverosa.
Penso che Bologna abbia perso ormai da tempo la sua caratteristica di città viva, all'avanguardia, libera.
Ho frequentato Bologna e vi ho parzialmente vissuto per qualche anno e l'ho trovata una città triste e deprimente, che viaggia ancora sull'eco delle glorie del proprio passato.
Un po' come il PD.